Salute a tutti.
Sto modificando la stazione ombra del mio plastico di Fontenuova, prolungando i 3 tronchini (non in vista) che la costituiscono.
Nell'attuale versione, pensata per l'alimentazione analogica, 3 interruttori di fine corsa, al termine di ciascun binario, tagliano l'alimentazione ai treni in ingresso ai tronchini, arrestandoli alla testa di ciascun tronchino, mentre dei semplicissimi diodi permettono la manovra inversa di rientro dei treni in stazione.
Vorrei modificare l'impianto elettrico per predisporlo al digitale; cosa mi consigliate di fare, visto che i diodi non servono più a nulla?
La cosa più semplice è quella di mantenere gli interruttori di fine corsa, disponendo in parallelo un pulsante per il richiamo manuale dei treni.
Altre soluzioni?
saluti a tutta la ciurma
Antonio Federici
Stazione ombra e digitale
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Re: Stazione ombra e digitale
tolti i diodi, non credo ti serva altro. piu' che pulsanti, puoi lasciare semplicemente gli interruttori on/off che, se spenti, toglieranno la corrente alle locomotive in sosta, evitando che il decoder si scaldi inutilmente; e fungeranno anche da "protezione" nel caso in cui si manovri erroneamente una locomotiva gia' a fine della corsa sul tronchino.federant ha scritto:La cosa più semplice è quella di mantenere gli interruttori di fine corsa, disponendo in parallelo un pulsante per il richiamo manuale dei treni.
Altre soluzioni?
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Denny, gli interruttori sono veri e propri switch di fine corsa sono azionati dai respingenti del veicolo di testa in arrivo alla stazione ombra; essi costituiscono i "terminali virtuali" al termine di ciascun tronchino.
I problemi sono due:-
-una volta azionati da parte di un treno, il relativo binario viene disalimentato, per cui, senza un pulsante manovra in parallelo all'interruttore, non sarebbe più possibile richiamare il treno (in CC, un diodo assicurava l'uscita automatica dei treni);
-gli switchs rendono difficoltoso l'accodamento dei treni sullo stesso binario, che normalmente veniva praticato in analogico, cosa possibile attraverso il ricorso ai diodi in quanto i binari sosno sezionati in due porzioni (tipo RGG al vero).
Credo che, a questo punto, realizzerò un petit ACEI della hidden station, dotando la stazione ombra di 3 circuiti di binario distinti per ogni binario, e
realizzando in automatico, con relais, le alimentazioni delle singole tratte in base all'occupazione delle singole sezioni; gli switchs corrisponderanno semplicemente alla liberazione dell'itinerario di ingresso nel caso di arrivo su binario libero, mentre la liberazione del cdb deviatoi ingresso corrisponde alla liberazione degli itinerari di arrivo su binario parzialmente ingombro; ovviamente, alla liberazione degli itinerari corrisponde la disalimentazione dei relativi tratti di binario.
Saluti complessi
Antonio
I problemi sono due:-
-una volta azionati da parte di un treno, il relativo binario viene disalimentato, per cui, senza un pulsante manovra in parallelo all'interruttore, non sarebbe più possibile richiamare il treno (in CC, un diodo assicurava l'uscita automatica dei treni);
-gli switchs rendono difficoltoso l'accodamento dei treni sullo stesso binario, che normalmente veniva praticato in analogico, cosa possibile attraverso il ricorso ai diodi in quanto i binari sosno sezionati in due porzioni (tipo RGG al vero).
Credo che, a questo punto, realizzerò un petit ACEI della hidden station, dotando la stazione ombra di 3 circuiti di binario distinti per ogni binario, e
realizzando in automatico, con relais, le alimentazioni delle singole tratte in base all'occupazione delle singole sezioni; gli switchs corrisponderanno semplicemente alla liberazione dell'itinerario di ingresso nel caso di arrivo su binario libero, mentre la liberazione del cdb deviatoi ingresso corrisponde alla liberazione degli itinerari di arrivo su binario parzialmente ingombro; ovviamente, alla liberazione degli itinerari corrisponde la disalimentazione dei relativi tratti di binario.
Saluti complessi
Antonio
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Dico la mia.... alla faccia dei due fili!!!!
Scherzo naturalmente.
Il passaggio da analogico a digitale è semplice per impianti semplici, ma diventa complicato per impianti complicati o con un minimo di automazione.
Lo dimostrano i tentativi di passaggio da analogico a digitale mio e di Antonio.
Alla fine o ricabli tutto, od il digitale lo utilizzi su un'altro impianto.
Bene allora sotto con le costruzioni
ciao



Scherzo naturalmente.
Il passaggio da analogico a digitale è semplice per impianti semplici, ma diventa complicato per impianti complicati o con un minimo di automazione.
Lo dimostrano i tentativi di passaggio da analogico a digitale mio e di Antonio.
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Bene allora sotto con le costruzioni
ciao
Alex Corsico
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Ferrovie e Tranvie Locali
Direzione d'Esercizio di Pavia
tel 0382-4631798
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