pilotare un motore a 6 V con dec ESU

Discussioni inerenti l'esecizio, l'installazione e la gestione di sistemi digitali per il modellismo ferroviario.

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Zampa di Lepre
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Re: pilotare un motore a 6 V con dec ESU

#16 Messaggio da Zampa di Lepre »

buongiorno,
mi sembrava di esser stato chiaro nella domanda
1) motore in CC 6V ( a cosa serve ed a cosa è collegato è ininfluente )
Se chiedo ci sarà un motivo ... inutile che ti secchi.

questo è stata la tua domanda
buongiorno a tutti,
una domanda ai più esperti;
ho un motore a 6 V lo vorrei pilotare con un dec ESU collegato ovviamente ai binari in DCC che hanno circa 14 V
lo posso fare ??
se si che CV devo settare ?
grazie
da qui non si capisce, perdona, un c.... , che lo volevi collegare all'uscita motore lo hai detto molto dopo... e ancora non sappiamo se il motore deve avere velocità variabile oppure girare a velocità costante ... e nemmeno se deve mantenere la velocità al variare del carico.

Comunque una risposta parziale l'hai avuta ... puoi partire da li e sperimentare ... poi se vuoi condividere le tue necessità si può essere piu precisi e fattivi.
Alessandro "Zampa di Lepre" Becchetti

"... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo... come lacrime nella pioggia ..."

Marco Fornaciari
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Re: pilotare un motore a 6 V con dec ESU

#17 Messaggio da Marco Fornaciari »

Senialas ha scritto:
venerdì 14 febbraio 2025, 22:30
Io ho provato:
con un motorino da 6V collegato ad un LokPilot 5, abbassando la CV5 e anche la CV53 ( tensione di riferimento per il BEMF - posta a 55) il motorino si controlla molto bene, gira senza problemi e non scalda affatto.
Roberto
Provato al carico nominale del motore o a vuoto?
Se hai provato a vuoto, la prova vale poco più di nulla: cerca in rete le curve caratteristiche di quel motore dopo di che capisci il perchè.
Quelle curve sono tipiche di tanti motori in CC, il PWM serve appunto a superare quei limiti.

I motori modellistici, ovvero tutti quelli così piccoli, hanno due pregi e due difetti assieme e interdipendenti:
1- l'eccitazione separata, e fissa, a megneti permanenti
2- una differenza tra la velocità a vuoto, cioè motore meccanicamente collegato a nulla, e motore a carico (basta una copia di ingranaggi), che può essere anche del 40%. Normalmente nel reale per eliminare questo problema (che in ogni caso c'è) ci sono gli alternatori tachimetrichi o/e gli encoder di feedback (nelle locomotive sono montati sugli assi dato che servono anche per l'antislittante) (alcuni sistemi tipo BEMF si utilizzano sui motori trifasi pilotati da inverter). Il motore in corrente continua per sua natura tende ad "andare in fuga".

La tensione di ritorno per il controllo BEMF è veramente una tensione misurata dal decoder, dato che in quell'istante il motore sta funzionando come dinamo.
Le CV2, 5, 6 intervengono sempre sui tempi di conduzione del PWM, e non su un valore di tensione reale, infatti si parla di velocità.
In digitale, cioè sempre quando un motore è pilotato in PWM bisogna dimenticarsi il concetto di tensione variabile.
Saluti
Marco Fornaciari
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Meglio essere folli per proprio conto, che saggio con le idee degli altri.
F.W. Nietzshe

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