Decoder "fuori locomotiva"

Discussioni inerenti l'esecizio, l'installazione e la gestione di sistemi digitali per il modellismo ferroviario.

Moderatore: Seba55

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experimentator
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Decoder "fuori locomotiva"

#1 Messaggio da experimentator »

Ho trovato sempre dei pareri contrastanti che mi hanno frenato nella cosa, ma ora sto restaurando il mio plastichino e oltre al comando digitale degli "impianti fissi" (scambi, luci...) ho pensato di usare un decoder da H0 (il plastichino è in N e metà  delle mie locomotive nemmeno hanno il posto per un decoder da Z :( ) collegato con l'uscita motore alle rotaie.
I pareri contrastanti derivano da fin troppe affermazioni che è pressochè certo di bruciare il decoder usandolo in questo modo, perchè la sua uscita non è protetta.
Non avendo un *, non so cosa viene fuori (e non sono riuscito a trovarlo altrove) da quei due terminali.
Se come ho intuito è un'onda quadra a duty-cicle variabile, posso studiare un semplice circuitino che la amplifichi magari separandola (uno o due fotoaccoppiatori, un operazionale, alcuni componenti passivi e due hexfet). L'aggravio sarebbe fornire una tensione duale separata, ma cinque fili sono sempre meglio di una trentina.
Appunto: la "corrente di trazione" in uscita da un decoder DCC com'è?
Se magari qualcuno esperto sa indicarmi qualche decoder che si presta a questo trucco, lo ringrazio subito.
Paulus Tergestinus Experimentator

giorgio_italy
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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#2 Messaggio da giorgio_italy »

La soluzione da te proposta annulla il principale vantaggio del digitale: il controllo indipendente di più locomotive!

Esistono "micro" decoder che si riescono ad installare anche nelle loco in scala N più piccole. Ad esempio, i decoder della CT-Elektronik, alcuni modelli Zimo, Khà¼n, ecc.
Qui trovi una tabella di raffronto delle dimensioni: http://www.1zu160.net/digital/decoder-dcc.php
E qui l'esempio di come si possa digitalizzare anche una Glaskasten in scala N: http://www.dccworld.it/index.php?page=d ... o/98x.html

Se preferisci comunque proseguire nel tuo proposito:
1) Adopera un decoder per grandi scale (S, 0, G) capace di erogare 3 o più Ampere;
2) Dividi l'impianto in più sezioni ed alimenta ogni sezione tramite una lampadina da 12V 21W (quella delle frecce dell'auto). In caso di corto, la lampadina si accenderà  e limiterà  la corrente a circa 2 A, proteggendo il tuo decoder.
3) Può essere che tu debba comunque modificare le locomotive per rimuovere i condensatori anti-disturbo, che possono causare un surriscaldamento del decoder.

Per quanto riguarda il segnale DCC, si tratta di una corrente alternata ad onda quadra (la polarità  viene quindi invertita ogni mezzo ciclo), la cui frequenza varia tra gli 8 ed i 16 KHz, in funzione dei messaggi inviati dalla centrale. La tensione da pico a pico dipende dalla centrale (tipicamente è attorno ai 14-16 Volt per H0).

ciao

Giorgio
experimentator ha scritto:Ho trovato sempre dei pareri contrastanti che mi hanno frenato nella cosa, ma ora sto restaurando il mio plastichino e oltre al comando digitale degli "impianti fissi" (scambi, luci...) ho pensato di usare un decoder da H0 (il plastichino è in N e metà  delle mie locomotive nemmeno hanno il posto per un decoder da Z :( ) collegato con l'uscita motore alle rotaie.
I pareri contrastanti derivano da fin troppe affermazioni che è pressochè certo di bruciare il decoder usandolo in questo modo, perchè la sua uscita non è protetta.
Non avendo un *, non so cosa viene fuori (e non sono riuscito a trovarlo altrove) da quei due terminali.
Se come ho intuito è un'onda quadra a duty-cicle variabile, posso studiare un semplice circuitino che la amplifichi magari separandola (uno o due fotoaccoppiatori, un operazionale, alcuni componenti passivi e due hexfet). L'aggravio sarebbe fornire una tensione duale separata, ma cinque fili sono sempre meglio di una trentina.
Appunto: la "corrente di trazione" in uscita da un decoder DCC com'è?
Se magari qualcuno esperto sa indicarmi qualche decoder che si presta a questo trucco, lo ringrazio subito.

giorgio_italy
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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#3 Messaggio da giorgio_italy »

A completamento del precedente messaggio:

Se le locomotive ed eventuali carrozze illuminate che prevedi di far circolare contemporanemante assorbono meno di 2 A, non occorre dividere il tracciato in più sezioni e puoi alimentarlo tramite un'unica lampadina da 12 V 21W.

Il segnale che ti ho descritto è quello DCC. A te, probabilmente, interessa di pi༠quello in uscita dal decoder. Si tratta effettivamente di un'un'onda quadra a duty-cicle variabile (PWM) con tensione di pico di circa 2 Volt inferiore a quella erogata dalla centrale. La frequenza dipende dal decoder. Quelli definiti "silent" (la maggior parte di quelli attuali) utilizzano frequenze maggiori di 16KHz, in modo da evitare ronzii del motore nelle frequenze udibili. Gli altri utilizzano generalmente frequenze entro i 200Hz.

Giorgio

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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#4 Messaggio da Fanky »

Al di là  delle questioni tecniche sulla tipologia dei segnali DCC ed in uscita dal decoder di cui ti ha già  delucidato Giorgio_italy, io avanzo gli stessi dubbi sulla utilità  della cosa. Se nella loco non ti stà  il decoder (però sono veramente poche le loco veramente non digitalizzabili) perchè non prendere in considerazione per tali situazioni estreme il decoder montato su un carro/carrozza in composizione fissa con la loco?
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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#5 Messaggio da experimentator »

Il mio progetto non necessita di comandare contemporaneamente più macchine (o quantomeno tante), appunto.
Ho già  diversi schemi che potrebbero semplicemente essere comandati da due uscite di un decoder per accessori, ma cercavo di replicare i fenomenali minimi in uscita dai decoder, dato che prevederei più manovre che "servizio di linea".
Un secondo motivo è quello di usare lo stesso comando (ho una NanoX con il suo MiniMaus che "dorme" da un anno in armadio, perchè me l'hanno richiesta e poi non l'hanno ritirata... :grrr: ) senza avere due apparecchi separati.
La selezione dei modelli avverrebbe sulla coulisse (del tipo "a settore" o comunque "girevole", chè la scorrevole in N non è che sia indicata :? ), che è di suo un sistema di sezionamenti. Azionarla in DCC però va al momento oltre le mie capacità  meccaniche. :cry:
Paulus Tergestinus Experimentator

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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#6 Messaggio da giorgio_italy »

experimentator ha scritto:Il mio progetto non necessita di comandare contemporaneamente più macchine (o quantomeno tante), appunto.
In tal caso ti basta una lampadina tra decoder e binario.
Utilizza comunque un decoder con uscita superiore ai 2 Ampere, altrimenti rischi di bruciare il decoder nonostante la lampadina di limitazione.

Giorgio

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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#7 Messaggio da experimentator »

giorgio_italy ha scritto:Utilizza comunque un decoder con uscita superiore ai 2 Ampere, altrimenti rischi di bruciare il decoder nonostante la lampadina di limitazione.

Giorgio
Consigli sulla marca? Ho misurato gli assorbimenti, proprio trattenendo un modello si arriva al max a 500 mA, quindi 2A farebbero fronte perfino a vetture illuminate (lavoro in N).
Va bene per "sicura" una alogena 12 V 20 W (ne ho una completa di zoccolo, custodia e perfino vetro di protezione)?
Paulus Tergestinus Experimentator

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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#8 Messaggio da giorgio_italy »

La lampada deve essere ad incandescenza (quella delle frece dell'auto). Il motivo è che, con correnti basse, le lampadine ad incandescenza presentano una bassa resistenza e quindi non interferiscono con il funzionamento dei treni. Quando la corrente si avvicina al valore nominale, la lampada si accende e la sua resistenza aumenta considerevolmente, limitando gli Ampere che fluiscono nel circuito. Dubito che una lampada alogena si comporti allo stesso modo.

Il decoder deve erogare almeno 2 A, in modo da permettere alla lampdada di intervenire prima che il decoder si bruci. Quanto alla marca non ho consigli particolari. La maggior parte dei decoder per scale superiori (G, ec.) erogano 3 Ampere o più e quindi vanno bene.

Giorgio
experimentator ha scritto:
giorgio_italy ha scritto:Utilizza comunque un decoder con uscita superiore ai 2 Ampere, altrimenti rischi di bruciare il decoder nonostante la lampadina di limitazione.

Giorgio
Consigli sulla marca? Ho misurato gli assorbimenti, proprio trattenendo un modello si arriva al max a 500 mA, quindi 2A farebbero fronte perfino a vetture illuminate (lavoro in N).
Va bene per "sicura" una alogena 12 V 20 W (ne ho una completa di zoccolo, custodia e perfino vetro di protezione)?

experimentator
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Re: Decoder "fuori locomotiva"

#9 Messaggio da experimentator »

Rispondo a Giorgio_Italy sulla lampadina, quella alogena è una lampadina a incandescenza (infatti scalda!), oggi i produttori hanno aggirato il divieto di produrre lampade a incandescenza proprio montando nel bulbo standard una lampada alogena. Ne ho diverse a casa e ho visto che si comportano (da 15 a 83 W, a 230 come a 12 V) esattamente come le "incandescenza".


Ora pongo una domanda più tecnica: ho nel frattempo (qui sono bloccato dalla neve e dal rischio di beccarmi una stalattite di ghiaccio in testa...) provato una scheda di interfaccia optoisolata facendo finta di alimentarla da un decoder grazie ad un semplice oscillatore PWM. Funziona. Non occorrono strani circuiti complicati.
Il problema può essere che il carico dei due fotoaccoppiatori non è induttivo, quindi può mandare in tilt la sicurezza del decoder che li piloterebbe.
Quali sono dei decoder economici che siano ancora privi di sicurezza motore o in cui questa possa essere disabilitata (e con quali CV, in tal caso)?
Meglio se con connessioni a fili.

Prolok "boosterato" e una centralina NanoX completa "dormono" in un armadio da un anno. :roll: Forse è il momento di risvegliarli. :wink: :mrgreen:
Paulus Tergestinus Experimentator

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