La soluzione da te proposta annulla il principale vantaggio del digitale: il controllo indipendente di più locomotive!
Esistono "micro" decoder che si riescono ad installare anche nelle loco in scala N più piccole. Ad esempio, i decoder della CT-Elektronik, alcuni modelli Zimo, Khà¼n, ecc.
Qui trovi una tabella di raffronto delle dimensioni:
http://www.1zu160.net/digital/decoder-dcc.php
E qui l'esempio di come si possa digitalizzare anche una Glaskasten in scala N:
http://www.dccworld.it/index.php?page=d ... o/98x.html
Se preferisci comunque proseguire nel tuo proposito:
1) Adopera un decoder per grandi scale (S, 0, G) capace di erogare 3 o più Ampere;
2) Dividi l'impianto in più sezioni ed alimenta ogni sezione tramite una lampadina da 12V 21W (quella delle frecce dell'auto). In caso di corto, la lampadina si accenderà e limiterà la corrente a circa 2 A, proteggendo il tuo decoder.
3) Può essere che tu debba comunque modificare le locomotive per rimuovere i condensatori anti-disturbo, che possono causare un surriscaldamento del decoder.
Per quanto riguarda il segnale DCC, si tratta di una corrente alternata ad onda quadra (la polarità viene quindi invertita ogni mezzo ciclo), la cui frequenza varia tra gli 8 ed i 16 KHz, in funzione dei messaggi inviati dalla centrale. La tensione da pico a pico dipende dalla centrale (tipicamente è attorno ai 14-16 Volt per H0).
ciao
Giorgio
experimentator ha scritto:Ho trovato sempre dei pareri contrastanti che mi hanno frenato nella cosa, ma ora sto restaurando il mio plastichino e oltre al comando digitale degli "impianti fissi" (scambi, luci...) ho pensato di usare un decoder da H0 (il plastichino è in N e metà delle mie locomotive nemmeno hanno il posto per un decoder da Z

) collegato con l'uscita motore alle rotaie.
I pareri contrastanti derivano da fin troppe affermazioni che è pressochè certo di bruciare il decoder usandolo in questo modo, perchè la sua uscita non è protetta.
Non avendo un *, non so cosa viene fuori (e non sono riuscito a trovarlo altrove) da quei due terminali.
Se come ho intuito è un'onda quadra a duty-cicle variabile, posso studiare un semplice circuitino che la amplifichi magari separandola (uno o due fotoaccoppiatori, un operazionale, alcuni componenti passivi e due hexfet). L'aggravio sarebbe fornire una tensione duale separata, ma cinque fili sono sempre meglio di una trentina.
Appunto:
la "corrente di trazione" in uscita da un decoder DCC com'è?
Se magari qualcuno esperto sa indicarmi qualche decoder che si presta a questo trucco, lo ringrazio subito.